Thich Nhat Hanh ha scritto questa lettera al suo amico Raphael (Ray) Gould, la mattina dopo aver ricevuto la notizia dell’assassinio del loro comune amico. Gould era uno dei direttori della Fellowship of Reconciliation (FOR) e del Comitato internazionale di coscienza sul Vietnam, di cui facevano parte sia il Dr. King che Thich Nhat Hanh.
4/5/1968
Caro Ray,
La scorsa notte non ho dormito; ho cercato di contattarti tramite Lee al FOR, ma non c’era linea.
Hanno ucciso Martin Luther King. Ci hanno ucciso.
Temo che la violenza sia profondamente radicata nel cuore, nella mente e nelle abitudini di questa società. Lo hanno ucciso. Hanno ucciso la mia speranza. Non so cosa dire.
Questo Paese è in grado di far nascere qualcuno come King, ma non sa proteggerlo. Lo avete, eppure non lo avete. Mi dispiace per te. Per me. Per tutti noi.
Ho pregato per lui dopo aver saputo del suo assassinio. E poi mi sono detto: Non è necessario pregare per lui. Non ne ha bisogno. Bisogna pregare per se stessi. Dobbiamo pregare per noi stessi.
Ray, l’ultima volta che l’ho visto è stato a Ginevra, alla conferenza Pacem in Terris II. Ci siamo ritrovati in camera sua al mattino, a fare colazione e a discutere della situazione. Abbiamo mangiato uova strapazzate, toast e tè. Gli ho detto: “Martin, lo sai? I contadini del Vietnam sanno bene cos’hai fatto per aiutare la povera gente di qui e per fermare la guerra in Vietnam. Ti considerano un bodhisattva”.
Un bodhisattva. Un essere illuminato che cerca di lavorare per l’emancipazione degli altri esseri umani. Non ha detto nulla, ma capivo che era davvero commosso dalle mie parole.
Stamattina mi sento un po’ confortato perché ricordo bene di averglielo detto.
Ray, mandami la foto in cui tu, io e lui eravamo insieme. Voglio rivedere l’espressione del suo volto quando mi ha detto, nell’estate del 1966 quando ci siamo incontrati a Chicago “Mi sento obbligato a fare tutto il possibile per contribuire a fermare questa guerra”. Mi fece un’impressione così forte. Questa mattina mi sembra di non poter sopportare la sua perdita.
Per piacere, chiamami appena possibile. E fammi sapere cosa intende fare il FOR e come reagirà a questa insopportabile perdita.
Fraternamente,
nhat hanh
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