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Bat Nha: il magico suono del Sitar

Monastero di Blue Cliff

Thay continua a scrivervi una lettera dall’eremo Thach Lang nel Monastero di Blue Cliff. Oggi è il 13 ottobre 2009. Siamo appena tornati da New York dove Thay e il Sangha hanno guidato due giorni di pratica per oltre 2000 praticanti americani nel nord-est del paese. Ci siamo riuniti nel Beacon Theatre su Broadway Street, e abbiamo praticato insieme per due giorni sul tema “Costruire una società basata sulla pace e la compassione”. Alle 12:30 del 10 Ottobre 2009, oltre 2000 persone hanno preso parte alla meditazione camminata a Broadway per inviare energia ai “figli di Bat Nha” di Thay che si trovano presso il Tempio Phuoc Hue.

Thay ricorda che a Phuoc Hue viveva con due fratelli monaci, Thay Tam Cat e Thay Duc Tram, che avevano più o meno la stessa età di Thay. Negli anni ‘40, avevamo studiato insieme a Hue, all’Istituto Buddhista Bao Quoc. Il nome da laico di Thay Tam Cat era Huyen Ton Vien Lau. Thay Duc Tram era uno dei discepoli anziani del Molto Venerabile Tri Thu presso il Tempio Paramita. Noi tre vivevamo a Phuoc Hue e guidavamo i fratelli laici nella pratica. Ogni sera, ci recavamo in un ampio prato dietro il tempio per giocare a calcio. A quei tempi, nessuno dei monaci sapeva giocare a calcio. Il Molto Venerabile Thien Minh (Thay Tri Nghiem) era giovane allora, aveva circa 25 anni, ed è stato il primo monaco a giocare a calcio con i novizi nel Tempio Linh Son a Da Lat. Dopo vari anni, anche altri monaci come Thay Nhu Tram, Tri Khong, Long Nguyet e alcuni allievi monastici dell’Istituto Buddhista An Quang giunsero a Phuoc Hue per studiare e praticare con Thay. Al Tempio Phuoc Hue, Thay organizzava anche corsi di scuola media e superiore per i bambini e i ragazzi del villaggio. Il vostro fratello più anziano, Nhat Tri, è stato ordinato in questo tempio. Quello stesso giorno, c’era anche un altro bambino che si è fatto tagliare i capelli e ha ricevuto tre precetti (equivalenti al Primo, Secondo e Quarto dei Cinque Addestramenti alla Consapevolezza). Ha ricevuto solo tre precetti perché era ancora molto giovane, aveva solo sei o sette anni. Quel bambino è poi diventato il Molto Venerabile Nguyen Hanh, che è ora Abate del Tempio Viet Nam a Houston, uno dei templi più grandi degli Stati Uniti.

La scrittura del fratello anziano Nhat Tri è proprio come quella di Thay; anche le calligrafie di sorella Luong Nghiem assomigliano molto a quelle di Thay. Fratello Nhat Tri è stato uno dei pionieri del movimento Youth and Social Service (Scuola per i giovani e il servizio sociale) e ha aiutato a costruire i primi due villaggi dell’Amore: Cau Kinh e Thao Dien. Il Molto Venerabile Chau Duc ha chiamato questo fratello da Quang Nam per affidarlo alle cure di Thay. Gli studenti di quelle classi medie e superiori del Distretto di Bao Loc ora hanno sessanta o settant’anni; la maggior parte sono nonne e nonni. Sorridete, figli miei. Siete ancora così giovani, perciò imparate a vivere profondamente nel momento presente, sorridete con freschezza e sincerità e  guardate con occhi gentili e brillanti. Imparate ad amare e a perdonare nel momento presente, per generare momenti di felicità grazie alla pratica della consapevolezza, così non diventerete dei venerabili invecchiati troppo presto. Il patriarca Thanh Quy Chan That è riuscito a conservare la sua innocenza e la sua mente pura fino a 80 anni perché ha preservato intatta la Mente del Principiante. Il monaco Chi Mau ha raccontato che è morto nella postura del leone, con le mani unite a formare un bocciolo di loto. Anche noi, come insegnanti e allievi, aspiriamo a praticare come il patriarca, preservando intatta in noi per tutta la vita la Mente del Principiante. L’energia della Mente del Principiante porta a noi stessi e ai nostri cari molta gioia. La Mente del Principiante è il nutrimento spirituale più importante per un praticante.

Tour nordamericano

Durante il tour in Nord America, parlando dei Quattro Nutrimenti, Thay ha parlato prima di tutto della volizione come nutrimento, poi della coscienza, delle impressioni dei sensi e del cibo commestibile. Thay ha seguito questo schema per la prima volta in questo tour durante il ritiro presso il monastero di Deer Park. Thay si augura che tutti abbiano la possibilità di ascoltare i tre discorsi di Dharma offerti durante quel ritiro. La Mente del Principiante è detta anche Bodhicitta o Mente d’Amore, ed è un nutrimento essenziale per tutti noi. Appartiene al primo tipo di nutrimento, cioè la volizione. Generalmente, viene vista come un ideale, un’aspirazione o il desiderio più profondo nella vita di una persona. Se abbiamo presente questo ideale, possiamo subito attingere a una potente fonte di energia che ci aiuta a progredire, a superare gli ostacoli, a realizzare i nostri desideri più profondi e raggiungere una felicità duratura. Chi non ha un ideale o un’aspirazione è privo di una sorgente di vita. Per i monaci, l’ideale consiste nel trasformare la nostra sofferenza e aiutare altri a trasformarla. È questo l’ideale che ci unisce, non la ricerca della fama, del potere o dei piaceri dei sensi. Poiché siamo consapevoli che il desiderio di fama, potere e piaceri dei sensi può essere fonte di molti pericoli e causare sofferenze al nostro corpo e alla nostra mente, siamo determinati a liberarci da questi desideri e trovare desideri più salutari. Quel desiderio è la nostra Mente d’Amore, che all’inizio è molto forte. Ci può aiutare a spezzare le catene e i vincoli più facilmente. Come praticanti, è importante nutrire la Mente d’Amore e non lasciare che venga meno.

Per questo motivo, dobbiamo avere una seconda fonte di nutrimento, la coscienza, che è la coscienza collettiva del Sangha. Il Sangha è una comunità di persone che condividono la stessa aspirazione. Tutti nel Sangha hanno l’energia che viene dalla Mente d’Amore; tutti desiderano praticare per trasformare se stessi e dare il loro contributo mettendosi al servizio dell’umanità. Quando si vive insieme in accordo con una delle Sei armonie, il Sangha è in grado di generare l’energia collettiva della Consapevolezza, della Concentrazione e della Visione profonda. Questa energia ci aiuta a nutrire la Mente d’Amore in ogni membro del Shanga. Se voi, i miei allievi, amate il Sangha, non volete essere separati dal Sangha, e desiderate contribuire in vari modi alla costruzione del Sangha, è perché sentite il bisogno di essere nutriti dall’energia collettiva. Perciò, quando qualcuno cerca di disperdere il Sangha, fate tutto il possibile per proteggere il Sangha e non permettere che venga disperso.

Anche nei rivoluzionari è presente una Mente d’Amore: hanno i propri ideali, la propria aspirazione a salvare la patria, il proprio popolo, a respingere gli invasori e a lottare per l’indipendenza del paese. La volontà dei rivoluzionari non è meno forte della Mente d’Amore dei monaci. Anche questi rivoluzionari hanno bisogno di un Sangha per nutrire la propria aspirazione, e quel Sangha è l’organizzazione rivoluzionaria. Se nel Sangha abbiamo l’amore che nasce della fratellanza e dalla sorellanza, nelle organizzazioni rivoluzionarie è presente l’amore per i compagni che è fonte di nutrimento, la spinta che nutre la volontà e le imprese del rivoluzionario.

Per dare vita a un’organizzazione rivoluzionaria è necessaria un’etica rivoluzionaria: integrità e onestà sono due delle virtù più importanti di un’organizzazione rivoluzionaria; proprio come nei precetti monastici concentrazione e visione profonda sono la vera essenza di un Sangha. Se non pratichiamo i precetti e le buone maniere o la consapevolezza, non possiamo nutrire l’energia del Sangha. Se il rivoluzionario non pratica l’integrità e l’onestà, non può alimentare l’organizzazione rivoluzionaria; e il fuoco della rivoluzione si spegnerà. Questa regola vale anche per il Sangha. Senza la pratica di vivere in armonia con l’energia della consapevolezza, della concentrazione e della visione profonda, neppure il Sangha potrà vivere. Dall’esterno potrà anche sembrare una comunità di pratica, ma dentro sarà fatto solo di individui che cercano conforto materiale ed emotivo per soddisfare una vita senza senso.

La Chiesa Buddhista è il Sangha di tutti i Sangha. Se la Chiesa Buddhista è composta da Sangha che hanno forza vitale e seguono gli ideali nati dalla Mente d’Amore, l’energia della Chiesa Buddhista sarà potente e diventerà una fonte di nutrimento sia per i praticanti monastici che per i laici. Altrimenti la Chiesa Buddhista sarà solo un luogo dove le persone verranno a cercare profitto personale e uno status. Se il sacro fuoco della rivoluzione si è spento, l’establishment politico non ha più alcuna forza vitale, e le persone che vogliono aderire alla rivoluzione non sono più spinte dall’ideale e dall’aspirazione a salvare il Paese e il proprio popolo, sono semplicemente in cerca di una posizione e di benefici personali.

Quando i sacerdoti cattolici del “Dòng Chúa Cứu Thế” si sono espressi sulla necessità di proteggere il Sangha di Bat Nha, Thay ha visto che in questa tradizione è ancora presente la vita della comunità, e questo ha fatto sì che si siano espressi in questo modo eroico. Quando il Consiglio di Amministrazione della Chiesa Buddhista della provincia di Lam Dong si è offerto di garantire rifugio al Sangha di Bat Nha e di proteggerlo, Thay ha visto che anche lì il Sangha è ancora vivo, e che è grazie a questo che hanno avuto il coraggio e l’amore necessari per fare questo gesto. Se questi Venerabili vi hanno offerto rifugio e protezione, è perché il Sangha di Bat Nha è ancora un Sangha nutrito dalla Mente dell’Amore; nessuno qui persegue fama, potere e piaceri dei sensi: tutti desiderano unicamente praticare e servire.

EIAB

Lo scorso aprile, Thay ha tenuto un breve discorso di Dharma sul Sangha e sulla sua sede fisica presso l’Istituto Europeo di Buddhismo Applicato in Germania: ha sottolineato come per prima cosa sia importante che vi sia un Sangha meraviglioso, mentre la sua sede fisica è solo una questione secondaria. Solo quando abbiamo una pesca davvero bella, andiamo a cercare un piatto o un vassoio su cui mettere la pesca. Senza la pesca, a cosa serve il piatto o il vassoio? Se Bat Nha non si trova su questo pezzo di terra, potremo costruire un altro Bat Nha altrove. La cosa più importante è costruire un Sangha meraviglioso.

La prima cosa che ha fatto il Buddha dopo aver raggiunto l’illuminazione sotto l’albero della Bodhi è stata cercare dei compagni di pratica per costruire un Sangha. La costruzione del Sangha è il percorso di vita dei Buddha ed è anche il percorso di vita di qualsiasi praticante spirituale. Questo vale anche per i rivoluzionari, il cui percorso di vita è creare un partito rivoluzionario. Senza il Sangha, il percorso di vita di un Buddha non può essere realizzato. Senza un’organizzazione rivoluzionaria, non può essere realizzato neppure il percorso di vita di un rivoluzionario. Negli ultimi sessant’anni, il vostro insegnante non ha mai trascurato la pratica di costruire il Sangha. Ha contribuito a costruire migliaia di Sangha in tutto il mondo, e ogni Sangha è diventato un luogo di rifugio per molti praticanti locali. Martin Luther King, con cui Thay si sentiva molto in sintonia, chiamava i Sangha “amate comunità”, come noi diciamo “amato Sangha”. Anche il Sangha di Bat Nha è uno di questi “amati Sangha”.

Quando Thay era ancora un giovane monaco, durante la rivoluzione contro i francesi, aveva trovato il modo di proteggere i rivoluzionari quando erano in pericolo e cercavano rifugio nei templi. Era una cosa davvero molto pericolosa da fare. Correvamo il rischio di farci sparare dai soldati francesi perché avevamo osato dare rifugio a questi rivoluzionari. Thay Tri Thuyen, Thay Tam Thuong e molti altri giovani monaci dell’età di Thay sono stati fucilati per questo. Migliaia di rivoluzionari si sono nascosti nei templi, e i monaci e le monache hanno sempre trovato il modo di dare loro rifugio e di proteggerli. Tutti lo facevamo perché tutti noi amavamo il nostro Paese e per questo amore volevamo proteggere i soldati. Nella lettera indirizzata al Presidente del Vietnam del 30 settembre 2009, Thay gli ha ricordato questa storia. Thay è fiducioso: quando il Presidente era ancora un rivoluzionario, insieme a molti altri soldati che ora sono veterani della rivoluzione, tutti loro hanno vissuto molti momenti di pericolo in cui hanno rischiato la vita e non dimenticheranno mai il forte sostegno che allora il popolo ha offerto ai soldati, che era come l’acqua per i pesci.

In quella stessa lettera, continuando in questo stesso spirito, Thay ha anche scritto che i poliziotti e chi ha dato loro l’ordine di usare qualunque mezzo necessario per allontanarvi da Bat Nha «di certo non possono essere figli della rivoluzione». Le loro azioni sono ingrate e immorali, sono un tradimento: e non appartengono alla vera tradizione rivoluzionaria. Thay ha anche chiesto al Presidente di intervenire e di fermare queste azioni che vanno contro i principi della rivoluzione e contro le virtù e i valori tradizionali della nostra madrepatria. Perché questi poliziotti si sono comportati così, usando mezzi così violenti? Perché non possono continuare l’integrità e l’onestà della rivoluzione? Perché non sono figli della rivoluzione? Perché la corruzione e l’abuso di potere sono diffusi ovunque? C’è solo una risposta: perché il fuoco della rivoluzione si è spento. Le virtù della rivoluzione non esistono più. La fonte di ispirazione, che è l’ideale della rivoluzione, non esiste più.

Se non riusciamo a preservare la nostra Mente d’Amore, la nostra Bodhicitta, non siamo più “compagni di cammino” o “amici sul cammino comune”, anche se diciamo di essere buddhisti o discepoli del Buddha. Se le nostre aspirazioni rivoluzionarie non sono più vive, se siamo preda della corruzione e dell’abuso di potere, non siamo più “compagni” l’uno dell’altro, anche se in società ci chiamiamo ancora “compagni”. Se seguiamo le nostre aspirazioni, la nostra Mente d’Amore, la nostra fratellanza e la nostra sorellanza, non abbiamo più bisogno di cercare la felicità nel denaro, nella fama, nel potere e nei piaceri sensuali. Insieme, viviamo una vita sana e semplice. Abbiamo meditato con voi, abbiamo mangiato con voi, abbiamo respirato con voi, abbiamo ascoltato la campana con voi, abbiamo continuato a camminare in meditazione con voi, abbiamo lavorato con voi, abbiamo organizzato ritiri con voi. Thay ha trovato molta felicità in quei momenti di convivenza. Anche per i combattenti rivoluzionari era lo stesso. Vivevano felici insieme perché condividevano un ideale comune e riuscivano a lasciare andare ciò che li avrebbe resi schiavi e vincolati. Hanno combattuto insieme fianco a fianco, sopportando insieme vento e tempesta, perché erano uniti dal cameratismo e in loro ardeva il fuoco sacro della rivoluzione.

La reverenza è la natura del mio amore

Questo non significa che oggi non sia possibile riaccendere il fuoco della Mente d’Amore che forse si è spento in noi. Non significa che non possiamo riaccendere il fuoco sacro della rivoluzione che si è spento. Quando siete entrati nel Sangha, il fuoco della vostra Mente d’Amore si è acceso. Tanti giovani monaci, dopo aver letto il libro Discorso ai giovani monaci e monache e aver preso contatto con il Sangha, hanno potuto riaccendere la loro Mente d’Amore. Così, abbiamo cominciato a vivere insieme in modo autentico e felice, perché il fuoco dell’aspirazione bruciava luminoso dentro di noi. E così, ogni giorno che passava, i giovani arrivavano in massa. Questo afflusso ha generato paura nei cuori di alcuni. Queste persone hanno mandato i loro uomini a infiltrarsi nelle nostre comunità a Plum Village, a Deer Park, a Tu Hieu, a Bat Nha e in altri luoghi per vedere cosa stavamo facendo davvero, e per indagare sul come avessimo potuto attirare così tanti giovani in un tempo così breve.

Abbiamo qualche segreto? Non abbiamo nessun segreto! Se c’è un tale segreto, allora deve essere che sappiamo vivere in modo sincero l’uno con l’altro nello spirito di fratellanza e di sorellanza. Sappiamo come lasciare andare la ricerca di cose che possono portare attaccamento e schiavitù. Abbiamo una profonda aspirazione a praticare, ad aiutare gli altri e a metterci al servizio per tutta la vita. Viviamo ogni momento con questa aspirazione. Perciò, quando i giovani si avvicinano a noi, anche nel loro cuore si accende questa aspirazione. Questo è possibile sia in una comunità che in un’organizzazione rivoluzionaria, a patto di vivere onestamente gli uni con gli altri, di saper riaccendere il fuoco dell’ideale rivoluzionario, di avere in sé l’energia che scaturisce dalla propria aspirazione: così la corruzione e l’abuso di potere vengono sconfitti. Così, chi si unisce al non lo fa per mero interesse personale.

Se chi viene a osservarci potesse vedere questa verità, entrambe le parti ne trarrebbero beneficio. Noi potremmo praticare in pace e loro imparerebbero a ravvivare la fiducia nei loro ideali. Purtroppo, queste persone non possono vedere questa verità e quindi sono sospettose, e da questo sospetto nasce la paura. A causa di questa paura, hanno usato mezzi immorali per sciogliere una comunità di giovani che sentivano di non poter controllare. La verità è: perché è necessario controllare un luogo in cui si coltivano le virtù?

Molto tempo fa, c’era un re che voleva scoprire come fosse possibile che un sitar produce suoni tanto magici. Diede l’ordine di dividere il sitar in centinaia di pezzi per scoprirne il segreto, ma questo non servì a rivelare la sorgente di quei suoni magici. Per conoscerne il segreto, è necessario sedere in silenzio e osservare attentamente il sitar e il modo in cui viene suonato, non farlo a pezzi. Anche il Sangha è come un sitar. Se entriamo a farne parte e lo osserviamo con attenzione, potremo vedere il miracolo del Sangha. Perché dividere il Sangha in tanti pezzi allontanando tutti? Facendo così, si perde l’opportunità di imparare. I veterani della rivoluzione e tutti noi che abbiamo conservato un po’ del fuoco della rivoluzione nel nostro cuore, grazie alla verità rivelata dalla crisi di Bat Nha, abbiamo tutti la possibilità di guardare in profondità per riaccendere la meravigliosa fiamma che è sempre stata in noi.

(La lettera è ancora lunga, Thay scriverà ancora).

Che possiate vivere ogni giorno splendidamente,

Thay

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What is Mindfulness

Thich Nhat Hanh January 15, 2020

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