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Discorso sul modo migliore per vivere soli (Bhaddekaratta Sutta)

La traduzione del Discorso sul modo migliore per vivere soli é stata curata da Thich Nhat Hanh. Il testo, noto in Pali come Discorso sul modo migliore per vivere soli (Bhaddekaratta Sutta), puó essere trovato nel Majjhima Nikaya No.131. Nel Canone cinese puó essere trovato nel Madhyama Āgama.

È tratta da Thich Nhat Hanh,Il canto del cuore, Associazione Essere Pace, Roma 2008.

Viene recitata regolarmente nei centri di pratica di Plum Village in tutto il mondo in occasione delle sessioni quotidiane di meditazione e canto.

Discorso sul modo migliore per vivere soli (Bhaddekaratta Sutta)

Ho udito queste parole del Buddha una volta che il Signore dimorava nel monastero del boschetto di Jeta, nei pressi della città di Sàvatthi. Chiamò a sé tutti i monaci e li istruì: “Monaci!”
E i monaci risposero: “Siamo qui”.
Il Beato esordì: “Vi insegnerò cosa si intende quando si dice cono­scere il modo migliore per vivere soli’. Comincerò con i tratti essenziali dell’insegnamento e poi vi darò una spiegazione dettagliata. Monaci, vi invito ad ascoltare con attenzione”.
“Beato, ti ascoltiamo”.
Il Buddha insegnò:
“Non inseguite il passato.
Non perdetevi nel futuro.
Il passato non c’è più;
il futuro non è ancora arrivato.
Osservando a fondo la vita così com’è
proprio qui e ora,
il praticante dimora
nella stabilità e nella libertà.
Dobbiamo essere diligenti oggi,
domani sarebbe troppo tardi:
la morte arriva inaspettata.
Come si può scendere a patti con essa?
Il saggio chiama una persona
che dimora nella presenza mentale
notte e giorno
“colui che conosce il modo migliore per vivere solo”.

Monaci, che cosa significa “inseguire il passato”? Quando uno con­sidera come era il suo corpo in passato, come erano le sue sensazioni in passato, come erano le sue percezioni in passato, come erano le sue for­mazioni mentali in passato, come era la sua coscienza in passato, quando considera queste cose e la sua mente è oppressa e attaccata a queste cose che appartengono al passato, allora quella persona insegue il passato.

Monaci, che cosa significa “non inseguire il passato”? Quando uno considera come era il suo corpo in passato, come erano le sue sensazio­ni in passato, come erano le sue percezioni in passato, come erano le sue formazioni mentali in passato, come era la sua coscienza in passato, quando considera queste cose ma la sua mente non si attacca a queste cose che appartengono al passato e non ne è resa schiava, allora quella persona non insegue il passato.

Monaci, che cosa significa “perdersi nel futuro”? Quando uno con­sidera come sarà il suo corpo in futuro, come saranno le sue sensazioni in futuro, come saranno le sue percezioni in futuro, come saranno le sue formazioni mentali in futuro, come sarà la sua coscienza in futuro, quando considera queste cose e la sua mente è oppressa e fa sogni a oc­chi aperti su queste cose che appartengono al futuro, allora quella per­sona si sta perdendo nel futuro.

Monaci, che cosa significa “non perdersi nel futuro”? Quando uno considera come sarà il suo corpo in futuro, come saranno le sue sensa­zioni in futuro, come saranno le sue percezioni in futuro, come saranno le sue formazioni mentali in futuro, come sarà la sua coscienza in futu­ro, quando considera queste cose ma la sua mente non è oppressa e non fa sogni a occhi aperti su queste cose che appartengono al futuro, allora quella persona non si sta perdendo nel futuro.

Monaci, che cosa significa “essere sopraffatti dal presente”? Se qual­cuno non studia e non impara nulla del Risvegliato o dei suoi insegna­menti di amore e comprensione, o della sua comunità che vive in ar­monia e consapevolezza; se quella persona non sa nulla dei nobili inse­gnanti e dei loro insegnamenti, non pratica quegli insegnamenti e pen­sa: “Questo corpo è me; io sono questo corpo. Queste sensazioni sono me; io sono queste sensazioni. Questa percezione è me; io sono questa percezione. Questa formazione mentale è me; io sono questa formazio­ne mentale. Questa coscienza è me; io sono questa coscienza”, allora quella persona si sta lasciando sopraffare dal presente.

Monaci, che cosa significa “non lasciarsi sopraffare dal presente”? Quando uno studia e sa qualcosa del Risvegliato, dei suoi insegnamen­ti di amore e comprensione, della sua comunità che vive in armonia e consapevolezza; se quella persona conosce i nobili insegnanti e i loro insegnamenti, pratica quegli insegnamenti e non pensa: “Questo corpo è me; io sono questo corpo. Queste sensazioni sono me; io sono queste sensazioni. Questa percezione è me; io sono questa percezione. Questa formazione mentale è me; io sono questa formazione mentale. Questa coscienza è me; io sono questa coscienza”, allora quella persona non si sta lasciando sopraffare dal presente.

Monaci, vi ho presentato il riassunto e la spiegazione dettagliata sul modo migliore per vivere soli”.
Così il Buddha insegnò e i monaci gioirono nel mettere in pratica i suoi insegnamenti.

Bhaddekaratta Sutta, Majjhima Nikaya 131

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Thich Nhat Hanh January 15, 2020

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